lunedì 14 novembre 2011












Sabato pomeriggio, un sabato di acquisti al supermercato come altre volte.
Il doccia-schiuma, la crema per i capelli e la marmellata per la colazione (la mia colazione preferita é a basa di caffé-latte e pane tostato con la marmellata. Non so farne a meno.).
Giravo tra gli scaffali cercando di ricordare se mi servisse altro quando mi ferma una tipa bionda, fisico sportivo, tuta da ginnastica e espressione arcigna.
"... Hei, ma tu non sei stata una mia alunna???”
La fisso con aria interrogativa e non rispondo.
“...??...”
Ovviamente mi ricordo perfettamente: professoressa di ginnastica, stonza come poche, classico soggetto ‘dead-cat’ che si crede molto meglio degli altri.
“...mi pare che fossi in una delle mie classi, no??”
Continuo a non rispondere, la guardo, e intanto i ricordi risalgono veloci:

Facevamo ginnastica in una palestra tristissima, buia e puzzolente, l’unica cosa che ci facevano fare era correre in cerchio, mentre lei e la sua collega se ne stavano sedute a chiacchierare delle loro frustrazioni e dei rispettivi mariti che non le scopavano abbastanza. Ricordo i muscoli che bruciavano per la carenza di zuccheri che mi infliggevo tutte le mattine, quasi sempre finivo a terra, ricordo la sua indifferenza, il suo fregarsene, i suoi “cosa vuoi che ci faccia??”, proprio lei che per forza doveva aver capito cosa mi stava succedendo, proprio lei che avrebbe avuto il dovere di fare qualcosa.

“... ma si... ora ricordo, eri in classe con tal-dei-tali e pinca-pallina!!...”
Insiste in cerca di una risposta.
Pinca-pallina. Che modo di dire del cazzo. Sembra il nome di un personaggio di uno spin-off di un film di Federico Moccia.Mentre i ricordi mi rimbalzano in testa pesanti come macigni, non so cosa dire, per un attimo torno a essere la Amber quattordicenne spaventata e diffidente di allora.
Abbasso lo sguardo, fisso quello che tengo in una mano, il vasetto di marmellata Hero ai mirtilli, una delle mie preferite, che avevo prelevato dallo scaffale pochi minuti prima. Guardando quel piccolo oggetto mi viene in mente un pensiero monello, un gioco di parole burlone, fatto tante volte con il mio migliore amico, lui che mi conosce fuori e dentro, meglio di chiunque altro. Riesce a farmi sorridere. E mi riporta nel presente.

Lei invece é sempre lì che mi fissa interrogativa, in attesa di una risposta.
“La trovo invecchiata.” é tutto quello che mi esce di bocca.Poi mi allontano dondolando sui miei stivali biker. Forte come quella che sono diventata.
E la lascio lì, con il sorriso che le cade dalla faccia.

Colonna sonora: Francesco Tricarico – Puttana la maestrama anche: Christina Aguilera - Fighter

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